FORTE TESORO
Corrubio di Sant'Anna d'Alfaedo

Quando, nel 1866, il Veneto fu annesso all'Italia, il confine con l'Austria si trovava lungo l'attuale divisione tra Veneto e Trentino Alto-Adige, in Lessinia, ovvero fra le province di Verona e di Trento.
Poichè la città di Verona si trova ai piedi dei Monti Lessini, i militari dell'epoca furono costretti a costruire delle fortificazioni per impedire le incursioni austriache dalla Valdadige, dalla Val dei Ronchi e dalla Lessinia.
Uno dei forti più interessanti da visitare nei pressi della Valpolicella, non lontano da Sant'Anna d'Alfaedo, è Forte Tesoro, restaurato e riqualificato di recente.
Costruito nel 1905, a pochi anni dall'inizio della Prima guerra mondiale, fu progettato secondo le nuove tecniche di difesa: si rese necessario l'uso di materiali più resistenti (calcestruzzo e cemento al posto di terra e laterizio) per difendersi da armi esplosive sempre più potenti e precise.
Si tratta quindi di una vera e propria "corazzata" costruita dal Regno d'Italia per proteggersi dalle possibili invasioni di quello che era ancora visto come il "grande nemico", l'Austria.
Tuttavia, durante la Grande Guerra, a causa della sua distanza dalla prima linea, fu disarmato; è stato utilizzato come deposito munizioni dall' Esercito Italiano fino a non molti anni fa.
Il forte sorge sulla testata del contrafforte di trasporto secondario fra la valle di Prun e la Valpantena.
Una teleferica consentiva di trasportare dalla base del monte al cantiere, dove vi era la cava di pietra, il materiale necessario alla costruzione.
Il forte iniziato nel 1905 e completato nel 1911, è articolato su più livelli: un piano terra e atri due piani circondati da un fossato che delimitava tutta l'area.
Il fronte protetto dal fossato conserva la muratura in pietra ad opus incertum, ma la sovrastante copertura in lastre di pietra di Prun, realizzata in epoca più recente, per proteggere dalle infiltrazioni d'acqua la sottostante copertura in calcestruzzo, alterava completamente l'immagine originaria.
L'ingresso al forte avviene da una caponiera posta centralmente e conduce ad un lungo corridoio longitudinale che che da accesso ai vari locali del piano terra. due scale simmetriche posti ai lati estremi del corridoio conducono al primo livello, dove vi sono dormitori per 226 uomini, il magazzino di artiglieria e il deposito dei proiettili carichi.
Delle gallerie portavano verso la trincea esterna dove vi erano tre cupole a scomparsa per mitragliatrice.
Salendo nuovamente le scale si giunge al corridoio delle batterie dove vi erano 6 installazioni a pozzo di cannoni da 149A, le riservette, l'osservatorio, il comando della batteria.
Le caserme si trovavano sul lato nord della strada di accesso la forte.
Durante gli ultimi restauri del 2014 il forte è stato riportato alla sua splendore originario.